Quello di ieri sembra un incubo che si avvera. Un presagio, un destino manifesto che tutti ci attendevamo prima o poi.
Perchè è ciò che è SEMPRE accaduto.
E proprio perché sapevamo che sarebbe successo, dobbiamo accettarlo e prepararci.
Senza sconvolgerci per azioni delle forze dell'ordine che ben conosciamo. Azioni di cui si parla poco e male ma che finiscono sempre nello stesso modo. Come a Genova, come a Seattle, come in Francia o in Germania, come negli anni della protesta dei lavoratori-schiavi dei primi del novecento, come negli anni settanta, come in qualsiasi azione politica dal basso che contesti davvero il sistema.
Con le cariche su inermi innocenti, l’acqua gelida sparata con gli idranti ad alta pressione (perché i malanni si prendono solo se non porti la mascherina-mica se vieni annaffiato in pieno ottobre) la violenza sadica senza se e senza ma e i bisbigli dei media.
Le botte sono arrivate e altre ne arriveranno. Fanno parte del “gioco”. Sta a noi sapere interpretare il gioco meglio di così..

La sfiga è che quelli a prenderle saremo soprattutto noi. Allo stesso tempo, a trarne vantaggio saremo sempre noi.

Per ogni scandaloso episodio come lo sgombero del porto di Trieste, perderanno prestigio e credibilità. Mentre noi guadagneremo in dignità e unità. Per ogni atto di violenza contro cittadini incensurati che non hanno MAI commesso alcun reato, appariranno per quello che sono: fascisti. Loro sì.

Sono gli stessi fascisti che hanno assaltato la CGIL e che poi abbiamo visto cambiarsi in uno stanzino tramite alcuni video,
sono gli stessi fascisti che erano fuori dal palazzo vandalizzato in tenuta antisommossa e guardavano senza muovere un dito,
sono gli stessi fascisti che c’erano al G8 del 2001 che si macchiarono della “più grande privazione dei diritti umani in Europa dal dopoguerra” come la definì un giornalista inglese che finì nel tritacarne di quegli scontri,
sono gli stessi fascisti che siedono sugli scranni del parlamento vomitando leggi fasciste e si ispirano a Cossiga (un fascista della vecchia scuola) “infiltrarli con violenti e reprimere”,

sono gli stessi fascisti che piangono come comari per due vetri rotti e quattro sedie ribaltate della CGIL, le cui immagini sono lautamente date in pasto agli ebeti a rete unificate e, poi, di fronte a uno sgombero con pestaggio di donne, anziani e lavoratori, sulle loro prime pagine inneggiano ai risultati elettorali di elezioni in cui si votano da soli, relegando al taglio basso i fatti di Trieste (quando va di culo, eh- perché molti nemmeno menzionano la notizia in prima).

Tenteranno in ogni modo di nascondere chi sono davvero e gli zombie tenteranno di non pensarci.

Ma il tempo è dalla nostra. Tutti capiranno. "Time is on My side" cantavano i Rolling Stones.

Così anche se abbiamo tutto e tutti contro, dobbiamo continuare come prima, anzi, con più veemenza.
Perchè sono in evidente difficoltà. Sono alle strette. Sia per le pressioni esterne, che interne (recentemente alcuni carabinieri e militari sono stati fatti uscire dalle caserme perché sprovvisti di greencaz).
È per questo che abbiamo visto una dimostrazione di forza del genere, senza nemmeno cercare un pretesto.

Perchè sanno che la nostra forza sta crescendo di giorno in giorno. Sanno che se non ci piegano adesso, saranno loro a rischiare di spezzarsi.
Sebbene sia un giorno drammatico, l’ennesima pagina raccapricciante di un paese che ha cessato totalmente di essere democratico (da oltre 18 mesi), restiamo positivi.

Perchè per un campo di battaglia che si chiude se ne apre un altro (Ravenna, Modena, Genova).
Questa è una guerra di logoramento. Ma noi siamo uniti. E uniti il logorio è legna da ardere per il fuoco che divampa dentro di noi. Fuoco cammina con me.

Restiamo calmi ma non indietreggiamo di un millimetro. Anzi avanziamo. Verso nuovi livelli di protesta.

Agiamo senza attaccamento emozionale (perché è solo così che possiamo restare lucidi), consapevoli che la nostra singola azione non conti nulla, ma che allo stesso tempo sia parte fondamentale, insieme alle altre, di un tutto armonico che, invece, è la materia di cui è composta la storia del pensiero dell’uomo.


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