Prospettive Distorte e Controstorie

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Nel 1967 apparve chiaro che la non-violenza del movimento del Sud che faceva appello all’opinione pubblica nazionale per chiedere misure contro il sud segregazionista, non è che producesse tutti questi progressi..

Julius Lester, un giovane militante afroamericano scrisse:
“Ora è finita. L’America ha avuto numerose occasioni per dimostrare il vero significato della dichiarazione ‘Tutti gli uomini sono dotati di certi diritti inalienabili’. Ora è finita. I giorni dei canti della libertà, i giorni in cui si combattevano pallottole e manganellate con l’amore, sono finiti. Cantavano I Love Everybody mentre schivavano mattoni e bottiglie.
Ora cantano: “Troppo amore, troppo amore, niente ammazza un negro quanto il troppo amore”.

Quell’anno nei ghetti neri degli Stati Uniti esplosero i più gravi disordini urbani della storia americana. Secondo il rapporto della Commissione Nazionale sui disordini urbani “coinvolsero neri impegnati in azioni violente contro simboli della società americana bianca”; contro i simboli dell’autorità e contro individui bianchi. Vi furono otto sommosse di grande portata, trentatrè tumulti gravi e 123 disordini minori.
83 persone, perloppiù di colore, morirono colpite da proiettili durante le proteste, soprattutto a Newark e Detroit.

Il rapporto attribuì la responsabilità dei disordini al “razzismo bianco” e individuava gli elementi della “miscela esplosiva che si è andata accumulando nelle nostre città” nella “discriminazione onnipresente e nella segregazione nel lavoro, nella scuola, negli alloggi abbinata alle concentrazioni crescenti di neri poveri nelle nostre grandi città”.
Naturalmente al dichiarare l’evidenza, e l’emergenza, non seguiva mai nessun processo legislativo in tal senso. Si accettava lo stato di fatto cartabollandolo con una commissione nazionale d’inchiesta. E poi si ricominciava da capo.

Questa aria di disillusione si respirava da tempo e fu incubatrice del Black Power che contribuì a sostituire gli idoli recenti (come il rispettato Martin Luther King) con Huey Newton e le Black Panters e i loro fucili o con Malcom X.

Uno che forse aveva letto Aldous Huxley (“Le libertà non si danno, si prendono”) quando disse:
“Power never takes a step back, only in the face of more power”.

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Storie sommerse su John Pierpont Morgan lo storico (e integerrimissimo) fondatore della J.P. Morgan.

Forse qualcuno di voi si ricorderà della benefica associazione no-profit J.P. Morgan per quel film del 2008 in cui fecero perdere 30 miliardi di dollari per la truffa dei mutui subprime. Una marachella le cui perdite, a onor del vero, vennero però fatte ripagare ai contribuenti americani, eh. Che non si dica che il sistema non difende 'i 'risparmi degli americani'.

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In tempi in cui le corporations stanno invadendo in modo sempre più evidente e totalitario anche l’economia italiana, spazzando via le piccole e medie imprese, a favore della voracità senza se e senza ma di colossi internazionali che trattano i lavoratori come io tratterei Vittorio Feltri; l’impressione (personalissima) è che più che il 25 Aprile, bisognerebbe prendere coscienza davvero di cosa fu il Primo Maggio.

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